Mise, controlli sulle certificazioni e sul mercato illegale fgas

 

Con l’attuazione del nuovo regolamento f-gas 517/2014 sono stati imposte restrizioni alla vendita dei gas fluorurati e agli apparecchi non ermeticamente sigillati che li contengono, ma la prima domanda che si ci siamo posti è stata: "ma i controlli? E le sanzioni?"

 

Ad oggi le sanzioni sono destinate ai proprietari dell’impianti e alla ditte che eseguono installazione / manutenzione, se non in regola con i necessari certificati, ma riguardo alla commercializzazione illegale di gas fluorurati la legge non ha ancora individuato specifiche sanzioni; chiaramente questo non deve esimere dal rispetto della legge in quanto lo stesso ministero dello sviluppo economico ha riferito di intensificare le attività di controllo e contrasto nella commercializzazione di f-gas, improntando un decisivo cambio di tendenza nella tortuosa vicenda della certificazione f-gas, come dichiarato dal sottosegretario al ministero dello Sviluppo economico, senatrice Simona Vicari in un comunicato di giovedì 22 gennaio 2015:

 

"… il giro d'affari messo in moto dalle imprese che svolgono senza le dovute certificazioni installazione e manutenzione sugli impianti contenenti gas fluorurati a effetto serra ha raggiunto livelli preoccupanti. Infatti, soltanto negli ultimi 18 mesi sono stati sequestrati 1.300 tonnellate di refrigeranti dannosi per l'ozono. E' evidente che è necessario intervenire in maniera decisa, anche alla luce del fatto che la mancata applicazione degli standard di sicurezza e certificazione previsti del regolamento ha notevoli impatti sulla salvaguardia dell'ambiente e sulla salute dei cittadini".

 

"Si tratta, perciò, di una doverosa iniziativa da mettere in campo, che dal un lato va nel senso di rafforzare le tutele verso i consumatori, e più in generale nei confronti dei cittadini con particolare attenzione al diritto alla salute, e dall'altro porsi come uno strumento di difesa per quelle aziende ottemperanti delle prescrizione di legge a non vedersi colpite nei loro legittimi interessi da produzioni illegali, che avrebbero come effetto quello di creare gravi effetti di distorsione sulla concorrenza." conclude il sottosegretario Vicari.